Uscita Gacka dal 27 al 29 maggio 2011

Su un depliants esplicativo del Gacka si legge: “… che è l’enorme quantità  di biomassa (602 kg/ha), la temperatura ed il flusso costante, i valori chimici, biologici e fisici, rendono possibile un enorme accrescimento naturale annuo, fino a quattro volte più grande delle note acque del mondo del genere uguale o simile. La trota di torrente, proprio quella che rende famoso il fiume Gacka nel mondo, cresce cinque volte più velocemente che negli altri fiumi del territorio carsico…..”  

rp-gacka-1Con queste premesse partiamo  alle 4,00 del mattino di venerdì con la voglia di  assaporare per alcuni o di riassaporare per altri, le sensazioni di pesca nelle acque di uno dei chalk stream europei tra i più belli e sopratutto la patria delle grandi trote. Partecipanti al tour Tiziano, Giuliano, Luigi, Marco sulla prima auto e Roberto, Nicola e Martino sulla seconda. La giornata calda e soleggiata ci accompagna fino all’arrivo, dove senza perdere tempo, facciamo i permessi al negozio di alimentari nei pressi del ponte di cemento della statale a Lisko Lesce. Dopo un veloce spuntino in pensione a base di affettati, pane e formaggi,  ci apprestiamo a bagnare le nostre mosche. Quello che si avverte subito è il silenzio della vallata.
rp-gacka-2Chi per la prima volta si trova su queste sponde, lo sente e lo verifica immediatamente. Essere a contatto con la natura senza i rumori di ogni giorno, con il fruscio del vento, il pesce che bolla di frequente, gli uccelli che cantano, rendono l’atmosfera diversa. Ti senti isolato e allo stesso tempo parte integrante di

 

rp-gacka-3quella natura a cui spesso ci dimentichiamo di appartenere. Ma torniamo con i piedi per terra. Iniziamo la pesca dalla zona no-kill. La giornata  è bellissima con sole a picco e aria calda di  primavera inoltrata. Presente il vento che  non disturba affatto anzi ci solleva dall’eccessivo calore del sole, 28-29° C. Unico neo è che con il vento le schiuse sono  assenti e le

rp-gacka-4ricercate mosche di maggio si fanno vedere solo sporadicamente. Nel pomeriggio, dopo diverse catture di taglia medio piccola  a ninfa o con emergenti,  decidiamo si spostarci nei pressi del ponte della statale. Nel frattempo i soliti fortunati, Luigi e Giuliano,  hanno potuto constatare sin dai primi lanci,  con catture degne di questo nome, che il

rp-gacka-5fiume è ancora in buona forma. La pesca prosegue bene per tutti. Gli agganci, anche se molto selettivi, si fanno più cospicui e frequenti. I pesci, per la maggior parte iridee e anche qualche bella fario, sono combattivi e di buona taglia. Tutti trovano in un primo momento la mosca che funziona ma sono smentiti successivamente e devono sostituirla con altre.

rp-gacka-6Niente è sicuro e preordinato. L’incertezza del successo e la continua voglia di provare a migliorare  non fanno fare  pausa a nessuno e la sera, anzi la notte, arriva troppo in fretta. Sono passate le 21,30 è ora di rincasare per la cena. Durante la cena tutti hanno da ricordare e riferire delle catture effettuate durante il giorno o del metodo utilizzato, ma la stanchezza si

rp-gacka-7vede sui volti di tutti. Non aiuta certo la slivovitz locale, cioè l’acquavite ricavata dalla fermentazione delle  prugne, a far passare la stanchezza, ma piuttosto ci unisce e ci accomuna in quei racconti di fine giornata. In fin dei conti la prima giornata è stata ottima sotto tutti i punti di vista e andiamo a letto stanchi ma soddisfatti delle belle sensazioni che ci ha saputo

rp-gacka-8regalare il fiume e  la natura  incontaminata della valle del Gacka. Secondo giorno. Durante la notte è passata una perturbazione con relativi temporali e la mattina è piovigginosa. La temperatura è passata dai 28°C a 10°C. Dopo un’improvvisata ora di costruzione mattutina da parte di chi si sentiva scarso di mosche, facciamo una bella e ricca colazione

rp-gacka-9a base di latte, burro, marmellata, miele,  caffè, uova   all’occhio di bue, affettati vari e per i più duri il classico bicchierino di slivovitz alle 8,00 del mattino. Decidiamo, visto il tempo incerto, di andare a visitare le sorgenti del Gacka, sperando che nel frattempo le nuvole scarichino  quell’ultima acqua residua dei temporali e ci risparmino la pioggia durante

rp-gacka-10la pesca. La visita è veloce e dopo le foto alle sorgenti del Gacka e la doverosa foto di gruppo con autoscatto sulla passerella dei mulini per sigillare l’evento, ritorniamo pressati dall’insistenza di quelli che vogliono andare in pesca il prima possibile. Sembra che per il resto della giornata il tempo sia coperto ma la pioggia per il momento è cessata.

rp-gacka-11Facciamo i permessi al solito negozio d’alimentari e via in pesca. Decidiamo di andare al primo ponte e ci infiliamo in una delle stradine laterali che dalla statale  portano verso la riva del fiume ma alla fine della via ci troviamo tra il secondo ed il terzo ponte. Non era là che dovevamo finire, d’altronde tutte le stradine si somigliano e sono senza indicazioni, ma alla fine

rp-gacka-12decidiamo di rimanere e pescare per due o tre ore. Il fiume è molto ampio e profondo le schiuse sono minime e l’acqua è trasparente tanto da vedere i ciottoli sul fondo a 7-8 m. Tuttavia verso le 12,00 inizia un po’ di attività  e le catture poi si susseguono incessantemente. Verso le 14,00 decidiamo di spostarci per testare un’altra zona ma sopratutto per

rp-gacka-13pranzare, anche perchè dove ci troviamo non c’è spazio per appoggiare la tavola con le relative sedie. Torniamo indietro di una stradina e finalmente arriviamo al primo ponte dove esiste anche uno spazio per pranzare. Il pranzo al sacco, semplice ma con calorie e  proteine appropriate allo scopo  e già  testato da più anni di esperienza sulle rive dei fiumi, è composto da una

rp-gacka-14grande ciotola comune, da dove poi ognuno  attinge secondo le proprie necessità , in cui si versa il contenuto di: tonno in scatola privato dell’olio di conservazione, fagioli di spagna  opportunamente tritato. Il tutto  salato, pepato e mescolato con  olio di oliva di prim’ordine e accompagnato dal pane acquistato al negozio di alimentari oltre che all’acqua

rp-gacka-15minerale. Secondo piatto idem senza patate. N.B. :  nessuna foto dell’evento pranzo perchè tutti  con le mani e la bocca occupate dalle cibarie. In aggiunta come contorni:  vasetti di pomodorini farciti e piccanti sottolio, peperoni sottaceto,salame, cipolline, pomodori secchi sottolio, tutto fatto, conservato e preparato allo scopo per queste occasioni,

rp-gacka-16dal nostro cuoco Giuliano. Inoltre il nostro cantiniere  Nicola, lo chiamo con il secondo nome per non confonderlo con l’altro Roberto,  ci ha fatto degustare durante il pasto, un buon prosecco ed un rosè dei quali non scrivo il nome per non fare pubblicità . Completano il pranzo al sacco, il caffè di moka fatto al momento e un vasetto di ciliege sotto spirito. Pronti

rp-gacka-17per ripartire. Le catture si susseguono copiose, ma hanno un comune denominatore che stona nel contesto: Sono state immesse delle trote sui 20-22 cm. che disturbano la pesca anche se è una bella soddisfazione fare dei lanci lunghi ed allamare un pesce a 18-20 m., visto la larghezza del fiume. Sul forum di Pipam nel thread ‘Info Gacka’  il 30/05/11

rp-gacka-18Bartfly scrive: “Ho parlato con Denis che si occupa di un allevamento e mi garantisce che quelle iridee bruttine sono scappate da una vasca e che la strategia ora è quella di portare l`iridea al 40/50% e puntare sulla fario, selezionata nel ceppo gackano, sarebbe bello avere protezione e divertimento insieme……”Speriamo per il bene. La giornata

rp-gacka-19si conclude nel migliori dei modi e la sera arriva sempre troppo presto. Alle 21,00 rientro in pensione per la cena con relativa discussione di come è passata la giornata e  quale mosca sia stata la più usata o la più catturante in assoluto, tra quelle usate. Poi a letto. Siamo arrivati al terzo giorno e quindi l’ultimo della nostra permanenza. Dopo la costruzione mattutina e l’abbondante colazione decidiamo di rimanere a pesca il più a lungo possibile e quindi di non staccare per il pranzo. Ora di rientro le 17,00 per il pranzo e la successiva partenza. Meta giornaliera il terzo ponte o ‘ponte del capraio’, nome dato al ponte da chi mi ha preceduto. Le catture sono tante, ma poche quelle di buona taglia che vengono tutte prontamente rilasciate. Nel pomeriggio le catture diminuiscono anche se persistono ninfate e bollate. Serpeggia in tutti noi un po di malinconia generale perchè il terzo giorno si sta’ per concludere ed inoltre a mettere la ciliegina sulla torta è un  ragazzino del posto che,  armato di canna da mosca, allamava a vista, direttamente dal ponte, trote sui 40 cm. circa e le caricava sull’auto di un amico che probabilmente le portava a casa correndo in quelle stradine come un matto o come qualcuno che stesse facendo qualcosa che non va. Quella è stata la mia impressione. E’ la prima volta che osservo questo e mi spiace anche perchè lo facevano sfrontatamente davanti a noi pescatori che avevamo pagato il permesso e rilasciavamo le trote catturate in continuazione. Sembrava che ci sfottessero. Non contento di questo mentre noi cominciavamo a sbaraccare per il rientro a casa è andato a chiamare altri suoi due amici e probabilmente hanno continuato fino a sera. Ritornati quindi in pensione un po’ delusi dall’accaduto abbiamo pranzato  con affettati e formaggio e bevuta l’ultima bottiglia di prosecco, la migliore, tenuta appositamente per l’occasione dal nostro cantiniere di fiducia Nicola a conclusione delle giornate di pesca. Bevuto un buon caffè, saldato il conto e caricate le valigie con un regalo di una bottiglia di slivovitz  ciascuno, abbiamo salutato i proprietari e siamo partiti per il ritorno con la voglia di ripetere quest’esperienza e di ritornare il prima possibile. Partiti quindi verso le 18,30 da Liscko Lesce (HR) e arrivati alle 0,30 a Verona con chilometraggio totale, tra  viaggio di andata e ritorno, pi spostamenti vari a 1093 Km.Vorrei ringraziare tutti gli intervenuti al viaggio per il loro loro reciproco comportamento e disponibilità  in questi tre giorni di pesca.

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Arrivederci alla prossima uscita.

r.t.

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