L’attrezzatura corretta

michigan-flyNON PORTARE UN COLTELLO A UNA SPARATORIA è il titolo dell’articolo che recentemente ho letto su www.michiganfly.com.  L’articolo che trovo istruttivo mi ha fatto riflettere per cui ho pensato di sottolinearlo portandolo alla vostra attenzione e, data la mia scarsa conoscenza della lingua, l’ho tradotto con i normali metodi proposti dal web e ve lo propongo. In poche parole lo scrittore sottolinea che noi pescatori dovremo essere più responsabili ed agire in maniera corretta nei confronti dei pesci. Le attrezzature impiegate, devono essere della portata del pesce che si intende catturare, questo perché un’attrezzatura inadeguata e stiamo parlando di canne ma sopratutto anche dei finali, portano ad uno stress eccessivo il pesce. Oltre a questo si stupisce che su molti social, forum e altre forme di comunicazione, ci si metta in mostra per aver pescato una grossa iridea, o un grosso pesce, con una attrezzatura leggera senza contare che le attrezzature sottodimensionate provocano uno stress eccessivo al pesce durante la cattura perché protraggono per molto tempo lo sforzo a cui è sottoposto. Il “brivido della lotta” dà molto il senso di realizzazione per un pescatore ma la sensazione di gratificazione non deve essere più grande del nostro senso di responsabilità.

Uno studio condotto da Rhode Island mare Grant, spero di riportarne correttamente il nome,  afferma che il pesce rilasciato può morire per diversi motivi ma i due principali sono il ferimento e lo stress. Per il primo motivo tutti ne siamo ben consapevoli, forse perché è il più evidente, il pesce sanguina, sopratutto se è stato agganciato malamente o in parti delicate dell’apparato boccale e quindi non lascia presagire niente di buono. Lo stress invece è più ingannevole perché non si vede ma provoca un deficit di ossigeno nei tessuti, costringendo i tessuti a lavorare in maniera anaerobica (senza ossigeno) causando un aumento di acido lattico prima nei tessuti e successivamente nel sangue. L’aumento di acido nel sangue, vuol dire modificarne il pH. Questa variazione di pH porta a gravi perturbazioni dei processi metabolici che a loro volta portano alla morte del pesce, mentre se viene rapidamente rilasciato, il pH del sangue di solito ritorna ai livelli normali e il pesce non ha brutte conseguenze. Alcuni pesci dopo una lunga lotta quando vengono rilasciati sono ben vivi e guizzanti ma lo squilibrio della fisica del sangue, che nel frattempo è avvenuto, può uccidere anche tre giorni dopo il rilascio. A volte le catture accidentali possono succedere, cioè si esce con un’ attrezzatura leggera e si incontra un pesce di buona taglia, tuttavia nelle situazioni in cui la nostra uscita di pesca sia per pesci di taglia, bisogna prendere in considerazione l’attrezzatura corretta,  quindi per un corretto Catch & Release, canne di misura adeguata e finali che garantiscano un salpaggio del pesce il più rapido e sicuro possibile.

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