Gita sociale sul Gacka dal 24 al 26 maggio 2013

gacka-2013-2Partenza verso le 3,30 del mattino. Quest’anno i partecipanti sono diminuiti, purtroppo non è un anno molto felice per le finanze e in più per qualcuno, si aggiunge qualche malanno fisico dovuto al continuo maltempo di questa primavera. Partecipanti al tour  Giuliano, Luigi, Martino e Tiziano. Le valigie sono state ridotte al minimo perché il bagagliaio non è immenso e la macchina è bella carica. La strada è abbastanza scorrevole e arriviamo a Lisco Lesce verso le 10,30. Constatiamo subito che ci sono stati dei cambiamenti nella gestione. Il negozio di alimentari dove facevano i permessi e dove acquistavamo il pane giornaliero, sembra che abbia chiuso i battenti. In compenso hanno piazzato, a 100m. dal ponte della statale, sulla vietta che va verso il Kostelca, una casetta di legno per la vendita dei permessi con all’interno un po di depliants esplicativi e qualche cartina del fiume che non si vedeva da secoli. Fatti i permessi ci rechiamo alla pensione per scaricare i bagagli.

gacka-2013-1Vera ci invita a mangiare qualcosa: affettati, slivovitz, caffè ma decidiamo di andare a pescare perchè il tempo è abbastanza incerto e fin che non piove e meglio non perdere tempo. Ci rechiamo come primo giorno “sotto i fili,” una posizione di pesca che ha sempre dato buoni frutti. Le bollate ci sono e tutti gli agganci sono di buona stazza, ci stiamo divertendo molto quando sopraggiungono dei nuvoloni temporaleschi che ci rovesciano addosso fiumi di acqua mista a ghiaccio. La temperatura si è abbassata di molto, 8°C e le dita delle mani sono gelate. Nel frattempo Luigi, Giuliano e Martino si sono rifugiati sull’auto e il sottoscritto è rimasto imperterrito a lanciare sotto i temporali con la canna tenuta parallela al terreno. L’adrenalina era a mille, tuoni, fulmini e trote che bollavano e ninfavano, anche se pioveva a dirotto e le gocce di pioggia “facevano i bicchieri” sul fiume. Le catture in quei attimi erano più numerose e di taglia maggiore. Finito il temporale tutto si è improvvisamente calmato, mi sono recato alla macchina dove gli altri tre stavano tranquillamente pranzando e bevendo del vino perchè infreddoliti. Dopo pranzo ci siamo spostati al terzo ponte detto “del capraio” perchè c’è quasi sempre un pastore che una volta cercava di venderti delle ciabatte fatte di lana ed ora chiede direttamente degli euro. A proposito la nuova gestione ora ha messo i tre cartelli di ingresso dei ponti dalla statale. Purtroppo non siamo soli, altri pescatori occupano la posizione ma ci spostiamo sul fiume e peschiamo bene fino a sera. Schiuse importanti non ce ne sono ma le sedge sono quelle che maggiormente si vedono. Anche qui, come il giorno prima, bisognava far attenzione a lasciare troppo l’artificiale in acqua, perchè le rondini continuano a prendere le segde sull’acqua e si avvicinano pericolosamente alle nostre esche. Naturalmente si toglieva l’esca quando si vedeva arrivare la rondine e quindi oltre che al pesce che le ghermisce da sotto la superficie bisognava stare attenti alle rondini che arrivano in volo. L’attività  verso sera va scemando e decidiamo di rientrare senza coup de soire. Mentre stiamo partendo notiamo un camper nel parcheggio e vedo anche Mauro Raspini che ho conosciuto a Sansepolcro. Ci scambiamo i saluti e poi proseguiamo verso la nostra destinazione. Alla nostra pensione ci aspetta la signora Vera, con un buon pasto caldo e un bicchierino di slivovitz come aperitivo. Seguono un po di commenti di ogni uno sulla giornata di pesca, scegliamo la destinazione del secondo giorno e poi in branda.
gacka-2013-15Secondo giorno sul Gacka. Colazione alle 8,00 destinazione alla chiesetta bianca,  a monte in zona NK, dove dovrebbero trovarsi i temoli come riportato dai depliants. Eravamo decisi a catturarne qualcuno. Arriviamo con l’auto nei pressi della chiesetta e troviamo recintato il piazzale con delle strisce biancorosse. Si pensa a dei lavori, lasciamo l’auto al di fuori del perimetro e andiamo sul fiume. Dopo una mezzora Martino mi avverte che gli è stato chiesto di spostare l’auto molto lontano perchè gli serviva più spazio. Noi prendiamo l’occasione e ci spostiamo al secondo ponte o delle “vecchiette”, poi verso sera, a tavola, Vera  ci ha riferito che era arrivata la nuova campana di quella chiesetta e tutta la frazione si era riunita per festeggiare. Dopo un paio d’ore di catture prepariamo la
gacka-2013-17tavola e pranziamo al limitare della strada. Ai pescatori che passano offriamo un bicchiere di vino e loro ci ringraziano e salutano cordialmente. Ho notato che la maggioranza di loro sono Austriaci e pescano a ninfa,  gli italiani che ho trovato invece preferiscono la secca. L’esca che va per la maggiore comunque è la sedge, sopratutto se fatta muovere bene. Fa salire trote dal profondo del fiume, l’acqua  molto trasparente. Per quanto riguarda le mosche di maggio in due giorni ne avrò viste soltanto 6 o 7 quindi non c’è stata la sperata schiusa, che si vede sempre più raramente, non perchè non ci sia, ma se con il viaggio non trovi la settimana giusta non puoi vederla e poi la stagione è indietro di 15 o 20 giorni per cui forse è un po presto. Ricaricato tutto decidiamo di spostarci al primo ponte dove le catture rimangono sempre numerose fino a sera. Rientro per la cena. Ci aspetta un bel piatto di gulasch, cioè della pasta in bianco a cui ci si aggiunge uno spezzatino di vitello con relativo sugo, veramente supremo. Noi per non sbagliare annaffiamo il tutto con una bottiglia di Amarone delle nostre valli e concludiamo con i dolci fatti da Daniela che oggi ci ha raggiunti. Slivovitz e birra a go go fino ad ora di andare a letto. Terzo giorno. Questa mattina dopo colazione, fatta puntualmente alle 8,00, decidiamo di pescare in zona vecchio Hotel dove troviamo rifatta l’antica passerella per attraversare il fiume e pescare sull’altra sponda.

gacka-2013-59Martino e Giuliano attraversano e il sottoscritto e Luigi rimangono dalla parte dell’hotel. Le catture sono incessanti e, sempre con la dovuta attenzione alle rondini che si ingrassano con tanti tricotteri, sembrano di stazza maggiore. Il combattimento è entusiasmante, per tutte le uscite in velocità  dall’acqua e le fughe incessanti sotto la vegetazione. La maggior parte iridee ma anche qualche fario non disdegna l’esca proposta.

Arriva l’ora di pranzo che ci apprestiamo a preparare sulla panchina al di sotto del vecchio Hotel. Un bel caffè e quello che ci vuole per concludere il tutto e qualche foto di rito non guasta. Continuiamo a pescare poi fino alle 17,00 ora che abbiamo deciso per il rientro. Saldato il conto e salutati i membri della famiglia che ci ospita, partiamo verso le 18,00 per tornare a casa. Tirando le somme si è potuto constatare che con la nuova gestione le cose sono migliorate, sono stati messi a posto delle piccole cose che però fanno notare che il fiume è i mano a qualcuno e non lasciato allo sbando. La media delle catture è dai 35 ai 40 cm. ed è pesce rilasciato ma bello, sono pochi gli esemplari rovinati. Comunque ci siamo

gacka-2013-70divertiti molto, di agganci ce ne sono stati tanti e fanno ben sperare per il prossimo anno dove le trote sui 40 cm. probabilmente diventeranno 50 e in più inselvatichite, quindi sicuramente ci daranno del filo da torcere per catturarle. In conclusione come ho detto l’anno scorso “abbiamo passato, oltre alla pesca, tre giorni in buona compagnia in un ambiente dove la vita ha ancora i ritmi più accettabili di una volta, insomma tre giorni in cui tutti noi abbiamo staccato la spina e abbiamo avuto la sensazione di vivere al meglio la nostra vita.”

Arrivederci al prossimo anno, Gacka.

r.t.

 

 

 

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