Siamo arrivati a metà maggio e le acque nelle nostre zone non sono nel loro periodo migliore, viste le bizzarrie del tempo in queste ultime settimane. Cercavo uno spot di pesca per uscire dal periodo di clausura per il Covid-19 ed erano parecchi anni che sentivo parlare di moschisti che provavano ad insidiare da riva, sul Lago di Garda, cavedani e scardole. Non avevo mai preso in considerazione seriamente l’eventualità di provarci, fino a quando mi sono fatto convincere dagli amici e soci Roberto e Luca a fare un “alzataccia” riconducibile a ben altre tecniche di pesca.
Quindi sveglia alle 4.45 per essere pronti all’alba sullo spot prestabilito, salvo scoprire successivamente che, in diverse circostanze, anche il coup de soir si rivela discretamente propizio alla pesca. In qualsiasi caso all’alba il pesce non è per niente disturbato e inoltre non si rischia di agganciare qualche runner e/o semplice passante che passeggia alle nostre spalle, nella fase di volteggio del lancio. Cavedani, scardole, carpe e carassi e perfino alborelle affollano le spiagge di ciottoli del Lago di Garda.
In concomitanza con il periodo di frega questi ciprinidi si avvicinano alla riva per deporre le uova, dopodiché la maggior parte tornano nelle profondità del lago. L’acqua è particolarmente limpida e non ci sono barche che provocano moti ondosi anomali, gli scarichi sono ridotti al minimo.
Il problema del Covid, anche in questo caso, ha limitato noi umani ma sembra abbia giovato alla natura e questo, per chi non l’avesse ancora fatto, dovrebbe far riflettere. Pescare i cavedani non è mai facile e questo caso non fa eccezione. Nonostante il numero cospicuo di esemplari l’approccio deve essere molto cauto e rigorosamente a secca, puntando quegli esemplari non intenti ad accoppiarsi è molto più disposti a bollare o che girano come squali in superficie.
Evitiamo intenzionalmente di andare a pescarli sotto, visto che già gli stiamo disturbando nel periodo riproduttivo. Fondamentale é non farsi vedere, nonostante siano abituati ai turisti che passeggiano le canne da pesca le conoscono bene.
Si può avere successo su esemplari singoli o su piccoli banchi che girano non molto lontani da riva producendo diverse bollate in sequenza, se cerchiamo di anticipare la loro traiettoria e lanciamo l’artificiale in funzione di questo quasi sempre la cattura è assicurata anche perché entra in gioco il fattore competitivo.
Attenzione però, non lasciatevi ingannare, le condizioni di luce hanno un ruolo importante e se pensate di aver fatto tutto giusto e corretto, vi garantisco che potrete assistere a fragorosi e clamorosi rifiuti. Se non vedete attività a galla non demoralizzatevi un cavedano in perlustrazione non si lascia scappare un buon apporto proteico anche se singolo quindi pescate anche in caccia con mosche generose.
Gli artificiali che hanno avuto più successo sono stati in terrestrial di medie dimensioni neri o arancioni invece sulle bollate è opportuno scegliere artificiali che riproducano imitazioni di chironomi che ne sfarfallano a milioni. Non serve scendere sotto l’amo del 14 l’importante è che siano imitazioni poco vestite.
L’ azione di pesca quindi non è particolarmente tecnica ma regala esemplari di tutto rispetto, cavedani di buona stazza e molto combattivi per non contare che il tutto avveniva all’alba e nella splendida cornice del Lago di Garda.
D.N.R.